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Biopsia Prostatica Fusion

La diagnosi precoce è lo strumento più efficace per combattere il tumore della prostata: riconoscere la presenza della malattia in fase iniziale rende più semplice la cura di quello che è il tumore maschile più diffuso nel mondo occidentale.

Se la biopsia prostatica è l’esame che permette lo studio istologico dei frammenti di prostata prelevati attraverso un ago, oggi la Fusion Biopsy è la tecnologia che consente di eseguire prelievi mirati per localizzare con maggiore precisione il tumore della prostata al fine di ottenere una diagnosi più accurata.

Come funziona la Fusion Biopsy

Attraverso la Risonanza Magneticamultiparametrica della prostata è possibile individuare con grande precisione la sede e il volume di una o più zone sospette per tumore. La Fusion Biopsy, fondendo le immagini della Risonanza Magnetica con quelle dell’Ecografo in 3D, permette di eseguire una biopsia mirata per ridurre in maniera importante il numero di prelievi bioptici. Inoltre, la Fusion biopsy consente di creare una mappa tridimensionale dei prelievi bioptici, perfetta per ricostruire con maggiore precisione la localizzazione e il volume del tumore.

Quali sono i vantaggi?

  • Aumenta la precisione evitando di pungere più volte la stessa zona e consente di mirare le zone risultate sospette alla Risonanza Magnetica.
  • Registra una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite in modo tale che, abbinando i risultati dell’esame istologico, si possa ricostruire con discreta approssimazione la localizzazione ed il volume del tumore.
  • Questi dati, assieme al grado di malignità del tumore, contribuiscono in maniera decisiva a stabilire la categoria di rischio di quel particolare tumore.
  • Una volta stabilito correttamente il rischio, il trattamento può essere pianificato con una maggior sicurezza. 

I risultati ottenuti in termini di accuratezza diagnostica sono così elevati che alcuni nuovi protocolli di biopsia prostatica prevedono di eseguire i prelievi solo nelle aree sospette individuate dalla RM-mp. Questo comporta una netta riduzione del numero di biopsie inutili con ovvi benefici per i pazienti.