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Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) - Terapia Laser

La prostata

Posta al di sotto della vescica, la prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile che circonda il tratto iniziale dell’uretra. Con l’avanzare dell’età, in quasi tutti gli uomini si verifica un ingrossamento della prostata, noto come ipertro- fia prostatica benigna (o IPB). L‘IPB è un’affezione benigna che tuttavia può causare disturbi maggiori quali l’aumento della frequenza minzionale, un getto urinario debole e la sensazione di un incompleto svuotamento della vescica.

La diagnosi

Si compone di tre fasi: l’urologo determina le dimensioni della prostata eseguendo un’esplorazione rettale; grazie ad un esame ecografico trans-rettale la prostata viene visualiz- zata e viene misurato il suo volume; vengono effettuate delle analisi del sangue e delle urine e accertati i livelli del PSA (antigene prostatico specifico) nel sangue, un parametro che si accompagna al carcinoma prostatico.

 

La terapia

Non consiste necessariamente in una procedura chirurgica. Solitamente, per il trattamento di un ingrossamento benigno della prostata accompagnato da disturbi minori sono suffi- cienti dei controlli periodici. In alternativa, è possibile inizia- re dei trattamenti farmacologici. Nel caso in cui tali terapie dovessero fallire, bisognerà prendere in considerazione un intervento chirurgico.

 

Intervento chirurgico

Di solito, l’intervento chirurgico dell’IPB viene eseguito inse- rendo uno strumento di piccole dimensioni (resettoscopio) attraverso l’uretra; il tessuto in eccesso viene tagliato con un’ansa elettrica partendo dal centro e proseguendo verso l‘esterno. La prostata  ha  generalmente  un  elevato  afflusso di sangue perciò, nonostante gli effetti emostatici prodotti dall‘ansa elettrica, possono verificarsi  delle  forti  emorragie nel corso dell’intervento ed emorragie secondarie in un pe- riodo successivo. La procedura tradizionale può presentare gravi rischi emorragici, specialmente nei pazienti che seguo- no una terapia anticoagulante. Al termine dell’intervento, vi- ene inserito un catetere per proteggere la ferita interna e per drenare  l’urina.

 

Il laser RevoLix

È un’alternativa all’ansa elettrica. La radiazione del laser Re- voLix viene guidata attraverso una fibra di silice posta sulla punta di un resettoscopio. Il tessuto prostatico viene vaporiz- zato dal laser RevoLix in modo preciso e controllato. Ciò che rimane è uno strato sottile, di appena 0,2 mm, di tessuto ter- micamente danneggiato. I tessuti sottostanti restano intatti.

 

Questo strato sottile è responsabile della corretta chiusura dei vasi sanguigni. Non avviene alcun sanguinamento. Gli stress arrecati alla circolazione sanguigna sono minimizzati: ciò è particolarmente importante per i pazienti che seguono una terapia anticoagulante. Per essi, l’intervento chirurgico dell’IPB con RevoLix è perciò particolarmente indicato.

 

L’infiltrazione di liquido di irrigazione nel sangue è minima poiché i vasi sanguigni vengono chiusi immediatamente dal laser RevoLix. Viene evitata qualunque alterazione del me- tabolismo del sodio e dell’acqua, rendendo così i problemi cardiovascolari riscontrabili durante l’intervento meno fre- quenti rispetto alle tecniche tradizionali.

 

Il laser RevoLix può essere utilizzato per prelevare campioni di tessuto in modo preciso: ciò è importante per poter ese- guire i necessari esami istologici sulle cellule tumorali.

 

Poiché con RevoLix la ferita viene chiusa in modo efficace, l’uso del catetere è limitato a qualche ora dopo l’intervento. La maggioranza dei pazienti viene dimessa il giorno succes- sivo all’intervento, senza catetere.

 

Vantaggi

Intervento chirurgico  “gentile”

Viene vaporizzato solo il tessuto in eccesso, in un modo con- trollato: i tessuti sottostanti restano intatti.

 

Emostasi

I vasi sanguigni vengono richiusi: ideale per pazienti che assumono anticoagulanti.

Campioni di tessuto

Prelievo selettivo di campioni di tessuto per eseguire esami istologici: per una maggiore sicurezza.

Dimissioni ospedaliere rapide

Breve periodo di cateterizzazione: breve ricovero ospedaliero.