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Storia dell'Urologia - Parte 5

Verso la modernità

L'excursus lungo la storia dell'urologia ha ormai raggiunto i tempi vicini a noi.

Dott. D. Vercelli 

Nel 1874 Enrico Bottini (1835-1903) a Pavia, noto tra l'altro per essere stato un feroce contestatore degli ospedali monumentali che favorivano le malattie infettive, fu il primo a inventare uno strumento che utilizzava la corrente galvanica per distruggere ì tessuti patologici del collo vescicale. 
Tale strumento era una sonda metallica leggermente ricurva all'estremità, placcata d'oro e dotata di un sistema di raffreddamento.
All'estremità della sonda si trovava un piccolo corpo di porcellana contenente una placca di platino. Posta a contatto con il labbro posteriore del collo vescicale la sonda veniva riscaldata a mezzo di corrente galvanica proveniente da accumulatori. L’intervento veniva eseguito in anestesia locale indotta da cocaina, ma era condotto in condizioni di cecità, pertanto non erano rare le lesioni indesiderate. Lo strumento di Bottini venne successivamente perfezionato: la placca di platino fu sostituita con uno strumento tagliente dotato di una lama incandescente; l'intervento da lui ideato trovò successo e diffusione, dopo numerose modifiche e perfezionamenti, soltanto dopo l'affermazione delle tecniche endoscopiche in urologia.

Anche A. Mosso (1864-1910) e P. Pellacani, due fisiologi torinesi, vanno ricordati per il loro contributo tecnico all'urologia. In pratica essi costruirono un cistomanometro: un pletismografo che registrava ogni variazione pressoria di liquido (dovuto a contrazione della vescica) sul cilindro di un chimografo di Ludwig. I due fisiologi, che è il caso di definire i fondatori della moderna fisiologia della vescica, hanno inoltre confutato l'opinione di Galeno che era ancora diffusa a inizio secolo sul fatto che la minzione non è possibile senza la contrazione addominale, dimostrando il contrario. 
In tempi più recenti G. Giannuzzi (1839-1876) vero precursore della neurologia moderna e Julius Budge (1811-1888) hanno condotto studi che hanno permesso l'identificazione anatomica di due nervi che originano nel midollo: uno che raggiunge la vescica direttamente attraverso il plesso ipogastrico, la stimolazione del quale provoca una forte e rapida contrazione della vescica, l'altro che raggiunge il plesso ipogastrico dopo aver transitato attraverso "la parte laterale del sistema simpatetico nervoso", e che quando stimolato provoca una debole e lenta contrazione vescicale.